Chi era Vincenzo Contratti?

Vincenzo Contratti fu un aviatore attivo durante la Prima Guerra Mondiale. Nacque il 22 aprile 1894 a Torino da una famiglia benestante. Il padre Luigi era uno scultore molto famoso e diverse sono  le sue opere visibili nella città sabauda come quelle collocate sul ponte Umberto I. Un monumento ai caduti nel paese di Verolavecchia in provincia di Brescia, sembra ispirato alla tragedia del figlio Vincenzo.

Vincenzo Contratti apparteneva a quella generazione di giovani, nati dalla borghesia italiana, con il mito di rendere grande l’Italia, la quale non era più quella dell’unificazione ma quella che si proiettava verso il XX secolo.

Allo scoppio della Grande Guerra Vincenzo Contratti lasciò il liceo per arruolarsi come cavalleggero. Lo si ritrova nel settembre 1915 nel Battaglione Aviatori dove ottenne il brevetto di volo nella Scuola di Lione in Francia.

A causa della guerra, i progressi in aeronautica erano prodigiosi e Vincenzo fu uno tra i primi piloti del Regio Esercito. Rientrato in Italia completò l’addestramento a Pisa dove nel gennaio 1916 ottenne il brevetto di pilota militare.

Venne nominato Sergente e inviato al fronte con la 48ᵃ squadriglia da ricognizione a Belluno. In Cadore, gli aviatori italiani avevano il compito di controllare e fotografare a bassa quota le azioni del nemico. Il compito era pieno di insidie e pericoli ma Vincenzo e gli altri lo svolgevano con diligenza e coraggio.

Il 29 agosto 1917 Vincenzo Contratti durante una missione fu costretto, da un temporale, ad un atterraggio di fortuna a Nebbiù presso Pieve di Cadore dal quale uscì incolume assieme al  suo osservatore. All’epoca, infatti, negli aerei militari due erano le persone dell’equipaggio : il pilota ed il suo osservatore.

Venne promosso Sottotenente e decorato con la medaglia d’argento perché effettuò più di novanta missioni tra cui e gli arditi bombardamenti di Lubljana e Bolzano.

La vita che facevano i fanti e  piloti  era molta diversa: i primi marciavano nel fango e stavano in trincea per intere settimane, i secondi avevano più momenti liberi ma il rischio di morire, quando erano in volo, era molto più alto.

Dopo Caporetto, la squadriglia si spostò a Castello di Godego, ad est di Treviso.

Nel maggio del 1918 Vincenzo Contratti venne trasferito all’87ᵃ squadriglia la quale venne dotata di nuovi aerei “Ansaldo SVA” con i quali fece alcune missione nei cieli di Ceggia, Latisana e Oderzo.

Il 7 giugno 1918 volò su Lubljana dove tornò il 24 per lanciare i volantini che informavano i cittadini della sconfitta degli Austro-Ungarici sul Piave nella Battaglia del Solstizio.

Durante il famoso volo di D’ Annunzio su Vienna c’era anche Vincenzo Contratti che dovette rientrare in anticipo a causa di una avaria al motore. Venne ugualmente decorato, insieme agli altri suoi compagni, con una medaglia d’argento al valor militare per l’impresa realizzata.

Il 27 ottobre 1918 a pochi giorni dalla fine della guerra, Vincenzo Contratti era impegnato in una missione, nei cieli di Sacile e Portobuffole, per capire quanti fossero i potenziali  aeroporti presenti intorno al Livenza. Durante la mattinata il suo aereo SVA venne abbattuto.

Il pilota venne portato in ospedale a Portobuffolè ma spirò il giorno seguente, il 28 ottobre.

Portobuffolè, sono state intitolate per rendere omaggio al giovane combattente la locale Scuola di Primo Grado ed una via.

Per coloro che approfondire le vicende di Vincenzo Contratti segnaliamo “1918 Cielo di Portobuffolè Vincenzo Contratti e gli altri” di Vito Marcuzzo, Gianni Sartori Editore. Immagine recuperata dalla medesima pubblicazione.