Chi era la famiglia Croze?

La famiglia Croze era di origine francese e più precisamente della regione dell’Alvernia dove risiedeva in un piccolo paese lungo il fiume Rodano.

Il capofamiglia della casata risulta essere Giovanni Battista Ottavio Croze (1832-1884) ingegnere, che venne in Italia per dirigere degli impianti per la produzione della calce idraulica, prodotto molto in voga in quel periodo.

Giovanni Battista Ottavio si stabilì nell’attuale Vittorio Veneto poco dopo la metà degli anni Cinquanta dell’Ottocento per assolvere al suo nuovo incarico.

Dalla metà dell’Ottocento in Italia si svilupparono diverse reti ferroviarie, per migliorare la mobilità anche in quei territori che fino a quell’epoca risultavano isolati o periferici.

L’ingegnere ebbe il compito di coordinare la produzione della calce nei pressi della pieve di Sant’Andrea di Bigonzo per conto della Società delle Strade Ferrate Lombardo-Venete e dell’Italia Centrale.

In tutto il nord Italia, sorsero diversi stabilimenti per la produzione della calce idraulica indispensabile per realizzare le infrastrutture ferroviarie.

Nel 1862 lo stesso Ing. Croze acquistò lo stabilimento vicino alla pieve di Sant’Andrea. Contestualmente aumentò e diversificò la produzione mantenendo primaria la preparazione della calce ma anche dedicandosi alla fabbricazione di piastrelle per pavimenti e di tubi per condotte idriche. In quel periodo storico le sue imprese davano lavoro a circa 250 persone.

Nel 1883 Croze vendetta la propria società alla Società Italiana dei Cementi e delle Calci Idrauliche di Bergamo. Quest’ultima, qualche tempo prima acquistò, sempre a Vittorio Veneto, la società di Giambattista Bonaldi e Domenico Balliana che si trovava nella stretta di Serravalle.

La nuova realtà diede sviluppo e prosperità a tutta la città, grazie anche all’apertura della ferrovia Conegliano-Vittorio Veneto.

Nel 1868 Giovanni Battista sposò Eleonora Gei e la coppia ebbe 7 figli.

Il 20 novembre 1884 l’ingegnere morì prematuramente.

Il figlio di Giovanni Battista, Ottavio Eugenio (1873-1935) continuò l’attività del padre ampliandola ulteriormente.

Nel 1906, Ottavio diede l’incarico all’Architetto Carlo Costantini di edificare la villa di famiglia, Villa Croze lungo l’attuale Viale della Vittoria.

Contestualmente venne avviata la produzione di mobili che vengono considerati delle vere e proprie opere d’arte.

L’attività della calce a Serravalle cessò nel 1923, mentre a Sant’Andrea negli anni Settanta del Novecento.

Nel corso del XX secolo, la famiglia Croze concentrò l’attività a Venezia ed ottenne diversi incarichi nell’ambito culturale della città.

La famiglia mantenne un forte legame con la Città della Vittoria anche per la presenza della villa che continua a portare il loro nome.