Giavera del Montello
Giavera del Montello ha un territorio in parte pianeggiante ed in parte collinare, quest’ultimo è collocato sul Montello e una piccola parte si affaccia sulla riva destra del fiume Piave.
Anche Giavera del Montello come molti altri comuni sul Piave è stato coinvolto pesantemente con bombardamenti, uccisioni, saccheggi durante la Prima Guerra Mondiale. Qui si attestò l’esercito italiano ed alleato dopo la ritirata di Caporetto nell’autunno del 1917. Di quei tragici momenti sono rimasti: oltre al dolore per le perdite umane e materiali, il Cimitero Inglese, il Cippo Lancieri di Firenze e la Casa Serena. Quest’ultima venne profondamente danneggiata durante la prima giornata della Battaglia del Solstizio nel giugno 1918.
Giavera è un Comune con una popolazione complessiva di circa 5.000 abitanti che risiedono, oltre che nel capoluogo, anche nelle frazioni Cusignana e Santi Angeli e nella località di San Rocco di Cusignana. La frazione Cusignana si trova nella parte meridionale, Santi Angeli nella parte settentrionale del territorio comunale. La frazione Santi Angeli è molto grande e per questo motivo è divisa fra i Comuni di Nervesa della Battaglia e Volpago del Montello.
Giavera confina a nord con Sernaglia della Battaglia, a sud con Povegliano, ad est con Nervesa della Battaglia e Arcade ed ad ovest con Volpago del Montello.
I primi insediamenti nel territorio di Giavera risalgono all’epoca preistorica con i Paleoveneti, poi divenne territorio dell’Impero Romano. Nel Medioevo fu feudo dei Conti Collalto, successivamente divenne parte della Repubblica di Venezia, a cui seguì, dopo l’invasione di Napoleone l’impero Austro-Ungarico fino all’ingresso di Giavera del Montello nel Regno d’Italia.
Diversi sono i prodotti enogastronomici che si possono trovare a Giavera del Montello e nella zona limitrofa quali: funghi, miele e vini quali: Prosecco, Chardonnay, Merlot e Cabernet.
Il Comune ha dato i natali o accoglienza a diverse persone famose quali: Agostino Beaziano, religioso e diplomatico vissuto nella prima metà del Cinquecento al seguito di pontefici come Leone X e Clemente VII, Niccolò Zotti avvocato e poeta noto per aver celebrato in dialetto rustico padovano i roveri del Montello e lo scrittore del Novecento Agnoletti Carlo canonico letterato e storico che pubblicò i lunari El Boscariòl.
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