Chi era Giorgio Igne?

Giorgio Igne nacque a Milano nel 1934 e fu un importante scultore del Novecento ma anche insegnante di scuola superiore. La famiglia era originaria della località Igne vicino a Longarone nel bellunese. Si spostò in terra friulana quando Giorgio era piccolo.

Igne ottenne il titolo di Maestro di Scultura e Pietra presso l’Istituto d’Arte di Venezia e si diplomò in Scultura presso l’Accademia di Brera a Milano. Ebbe la fortuna di seguire, come allievo, due maestri eccezionali come Francesco Messina e Francesco Wildt, figlio di Adolfo.

Le prime opere di Giorgio Igne sono raffigurazioni classiche, plastiche e realistiche di figure famigliari.

Uno degli scultori più amati dall’artista era Donatello. Con il passare del tempo e l’esperienza, Giorgio riuscì a coniugare espressionismo del passato, quale quello medievale romanico e gotico con quello moderno. Le sue opere si caratterizzano per questa mescolanza di stili.

Lasciò l’insegnamento e la passione per l’arte lo portò a esplorare diverse città del nord Europa. Negli anni Settanta e Ottanta era attratto dal mondo espressionista dei pittori e scultori contemporanei del nord. Diverse furono le mostre a cui partecipò come espositore.

Vari furono i critici internazionali che videro in lui uno scultore capace di rappresentare il dolore.

Sacile-microturismodellevenezie.it

Le passioni di Giorgio Igne furono: i viaggi e l’arte. Grazie a questo lo scultore intraprese percorsi artistici in Bolivia, Argentina e più in generale nel Sud America. Infatti, lo scultore non operò solamente in Italia, vi sono delle acquasantiere a Santa Cruz de la Sierra in Bolivia e delle altre sculture in altri Stati.

Si dedicò molto allo studio della figura umana ed in special modo: al rapporto fra madre e figlio, al dolore dell’essere umano e alla ruota.

Nelle sue opere Igne usò principalmente il cemento duro ed impermeabile ma anche altri materiali. Alternò realizzazioni scultoree piccole ad altre imponenti.

Fra le sue opere, presenti nel nostro territorio è possibile ricordare: le formelle della chiesa di San Tiziano a Francenigo di Gaiarine, la statua di Lorenzo Da Ponte nel giardino della Biblioteca di Vittorio Veneto e le molte lasciate a Sacile. Fra queste si possono osservare quelle donate dallo scultore: “Il pesce che gioca col il bambino” nei pressi del ponte della Vittoria, una ruota raffigurante “Santa Giuseppina Bakhita” sotto la Loggia del Comune, la “Donna di Sarone” e il “Fauno” all’interno di Palazzo Ragazzoni. Appena fuori dal centro del Giardino della Serenissima, all’interno della chiesa di San Giovanni Battista a San Giovanni di Livenza, si può ammirare la Via Crucis rappresentata in quattordici formelle in bronzo, mentre all’esterno della sede del Gruppo Alpini di Sacile si può vedere “La Meio Fameja”, un’opera alta tre metri e mezzo raffigurante una giovane futura famiglia: lui alpino, lei in dolce attesa ed un cagnolino con loro.

Giorgio Igne è morto nel febbraio del 2020.