Chi era Daniele Francesconi?

Daniele Francesconi nacque a Cordignano nel 1810 da Pietro e Teresa Mazza. Fu un patriota e colonello durante le Guerre Risorgimentali.

Cominciò a studiare, fin da giovanissimo, la Storia di Ceneda che completò all’Università di Padova laureandosi in Ingegneria Civile. Una figura che lo aiutò molto negli studi fu suo zio, l’Abate Daniele Francesconi.

Seguì in modo predominante le vicende dell’Italia, se ne innamorò e fece del servizio alla patria un dovere.

Si arruolò nella Legione Trevigiana aiutando quelli che non potevano, incitando quelli che esitavano ad essergli compagni.

Venne nominato Maggiore del II Battaglione del “Corpo Franco” nel 1848. Dopo la capitolazione di Treviso da parte degli Austro-Ungarici e quindi la conseguente ritirata del battaglione a Venezia. In quest’ultima il battaglione cambiò nome da Legione Trevigiana a Cacciatori del Sile. Francesconi venne riconfermato Maggiore nel battaglione.

Il 7 luglio il Generale Ferrari aveva ricevuto l’ordine da un altro Generale di attaccare la località di Cavanella la quale era assediata dagli Austriaci e metteva in difficoltà Venezia. Il piano prevedeva che ci fosse un attacco finto da parte del generale Ferrari, su un lato mentre al centro se ne dovevano occupare i Cacciatori del Sile con il Maggiore Francesconi con l’arrivo successivamente di altri rinforzi. Qualcosa non funzionò a livello logistico e il Francesconi dovette fronteggiare con i suoi uomini gli Austro-Ungarici. I nemici vennero fatti prigionieri con armi e munizioni e venne riconosciuto al Francesconi, a Venezia, la sua impresa eroica. Francesconi venne nominato Capitano della Fanteria di Linea Veneta mentre conservava il grado e le funzioni di Maggiore della V Legione. Nel marzo del 1849 venne promosso al grado di Maggiore nella Fanteria di Linea.

A maggio del 1849 Francesconi fu a Marghera a capo dei Cacciatori del Sile per difendere la fortezza che gli Austro-Ungarici invidiavano agli Italiani.

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Sempre per le sue imprese venne nominato Tenente Colonnello. L’intelligenza pronta e superiore, le attività compiute gli valsero una solida amicizia con Manin e la stima di Venezia.

A Venezia si innamorò della Contessa Clara Michiel, la famiglia era patriottica e frequentava i salotti della borghesia e aristocrazia veneziana. Si sposò con il Francesconi nel 1859.

A seguito delle vittorie di Montebello, Palestro e Magenta, l’euforia era molta da parte della popolazione ma gli Austriaci le reprimevano con forza ed, in una di queste, incappò il Francesconi che venne condotto, insieme alla famiglia, alla stazione con destinazione Josephstadt (cittadina austriaca). Venne imprigionato insieme ad altri Italiani.

Nell’agosto del 1849 alcuni Italiani vennero liberati fra i quali vi era anche il Francesconi il quale tornò, prima a Milano poi a Monza dove abitava. Di lì a poco perse l’unica figlia Teresina e vi furono altri lutti in famiglia.