Fontane Bianche
In prossimità del confine sud del paese di Sernaglia della Battaglia, esiste uno scrigno naturale, chiamato Fontane Bianche, dove possiamo riscoprire il contatto con la natura ma anche con la Storia. Un luogo dove possiamo riattivare i nostri sensi e spingere la nostra immaginazione indietro nel tempo.
L’area ampiamente estesa a ridosso del Piave, in vista delle alture di Collalto dove nel medioevo gli armigeri controllavano i guadi sul fiume e la piana che oggi conosciamo come Quartier del Piave, è conosciuta anche come “Oasi delle Fontane Bianche” e con il suo fascino e le sue caratteristiche ci invita alla sua scoperta.
Percorrendo la strada provinciale 34, l’Oasi è facilmente raggiungibile o attraversando la frazione di Fontigo o attraverso la stradina che dal versante sud della provinciale porta al parcheggio e all’ingresso dell’area protetta.
Percorrere i sentieri che si inoltrano nell’oasi è una pratica alla portata di grandi e piccini. Il tragitto è sostanzialmente pianeggiante e si dipana tra alberi e corsi d’acqua in un ambiente mirabile che ad ogni sguardo colpisce con i suoi suoni, i colori, gli odori, i ricordi.
I dintorni furono abitati sin dall’antichità, poi in epoca romana e via via sino ai nostri giorni sicuramente anche per la presenza di fonti d’acqua che sono poi il denominatore comune di tutta l’oasi. Acque di risorgiva alimentano pozze che via via danno origine a corsi d’acqua che si allargano, si intersecano e distendendosi verso il Piave ci accolgono con la loro trasparenza. Arrivano dai monti che abbracciano il territorio e attraverso vie sotterranee defluiscono a ridosso dei torrenti Rosper e Raboso e assieme a loro arricchiscono l’ambiente ed il Piave.
In questa zona, nei secoli scorsi attraccavano anche gli zattieri, ossia quelle persone che dalla montagna partivano con i loro carichi stivati sulle zattere, costruite con i tronchi delle foreste alpine. Navigavano il Piave nella parte torrentizia fino a giungere con le loro merci dove le acque del fiume diventavano regolari e non richiedevano grandi doti per essere navigate.
Sempre qui nel 1917 si formarono le prime linee della Grande Guerra e per un anno il territorio vide solo morte e distruzione.
L’oasi oltre alla memoria lascia spazio anche all’immaginazione quando, data la temperatura dell’acqua, si formano delle nebbie che creano un ambiente suggestivo dove possiamo cercare sagome e forme che arrivano dalla nostra fantasia.
E poi la realtà. Dalla primavera all’autunno i fiori delle tante piante perenni che arricchiscono l’ambiente.
Gli alberi che accolgono sotto le loro chiome il passaggio dei visitatori. Gli animali compresi gli uccelli che qui stanziano o passano in base alle loro esigenze. I pesci che si nascondono nelle chiare acque. I sassi bianchi che fanno da sfondo ai fontanili.
L’area è ad accesso gratuito ed aperta tutto l’anno.
Come raggiungere
L’Oasi delle Fontane Bianche si trova in via Fontigo 37