Villa Groppo-Trevisano-Caragiani-Calvi-De Faveri-Tron-Chiappetta

Villa Groppo-Trevisano-Caragiani-Calvi-De Faveri-Tron-Chiappetta è un edificio storico posto ai confini della località Rovigo, ad ovest della Brentella, lungo la strada che porta a Levada, nel paese di Pederobba. Originariamente fu concepita come casa colonica per un possidente terriero. Nel tempo divenne un bell’esempio di villa veneta, che vide susseguirsi diverse famiglie e proprietari.

La casa nel corso del Seicento si trovava in degradate condizioni sia interne che esterne. Il proprietario, un tale sig. Borlomio, volle realizzare dei lavori di consolidamento ed abbellimento della struttura. Per far questo però si indebitò con il mercante veneziano Nadal Groppo. Tenuto conto che l’intera situazione economica diventò insostenibile, il debitore per liberarsi dai debiti, cedette al creditore l’intero edificio.

La nuova Storia dell’edificio iniziò quindi con questa cessione datata 1642.

Nel 1682 il figlio di Nadal Groppo, Francesco, rilevò anche la terra attorno all’edificio spendendo assai poco. Più avanti nel 1688, sarà il figlio di Francesco Nadal e nipote di Groppo, ad acquistare in un terzo momento, un ampio appezzamento arativo, prativo e vitato nei dintorni del corpo di fabbrica. In quell’epoca, il nipote si impegnò anche a comprare terreni ed edifici fra Covolo e Rovigo con lo scopo di aumentare il prestigio della famiglia.

Con il passare del tempo, l’edificio venne ammodernato ed ampliato assumendo in pianta una forma ad L.

La villa Groppo-Trevisano-Caragiani-Calvi-De Faveri-Tron-Chiappetta ha un corpo centrale e due barchesse laterali. Queste ultime fungevano da ricovero attrezzi e casa della servitù mentre, il corpo centrale era la residenza padronale.

Il corpo centrale della villa è tripartita, con tre piani fuori terra; possiede una loggia che accoglie il visitatore con un portone ad arco a tutto sesto acuto per entrare nella sala centrale del pianterreno. La loggia funge da terrazzo al piano nobile, la sapiente ripartizione dei fori ed il timpano sormontato da statue donano all’edificio stile ed eleganza.

Nel corso del Seicento, come era in voga in quell’epoca tra i nobili veneziani, venne costruita una chiesetta privata adiacente alla villa. Era facile trovare oltre al parroco anche un celebrante capace di eseguire i sacri riti all’occorrenza.

Dalla parte opposta, di fronte all’ingresso di servizio si trova il pozzo.

Dopo la famiglia Groppo, la villa passò in proprietà alla famiglia Calvi di Coenzo.

Gli avvenimenti della Prima Guerra Mondiale crearono non pochi cambiamenti al complesso, tant’è che nel 1928, un documento riporta “Grandissimi danni subì la villa dei Conti Caragiani, già costruzione elegante del Settecento.”

Nel 1989 ci fu un importante restauro e molte parti vennero ricostruite fedelmente all’originale. In quell’occasione vennero collocate in villa anche le statue recuperate dalla villa Camperon, demolita dai proprietari per le troppe ferite riportate durante la Guerra.

La villa è protetta da un alto muro perimetrale e viene utilizzata per ricevimenti e banchetti.