Palazzo Ettoreo

Sacile è una città caratterizzata dalla presenza del Livenza, fiume su cui si affacciano anche bei palazzi che con il loro stile ricordano quelli veneziani. Palazzo Ettoreo è sicuramente uno di questi. Si trova tra la piccola via Pellizza, via che prende il nome da una antica famiglia della città e il Campo Marzio la cui etimologia ci suggerisce la città lagunare.

Palazzo Ettoreo ha visto tra i suoi proprietari anche la famiglia Vando, che a Sacile nel corso dei secoli aveva fornito qualche notabile e il cui stemma gentilizio si trova nella vecchia chiesetta dedicata alla Trasfigurazione di Gesù a Vistorta.

Palazzo Ettoreo venne ricostruito durante il Settecento, dove anticamente sorgeva un altro edificio in stile gotico. La struttura è imponente e testimonia lo sfarzo e l’agiatezza dei suoi proprietari.

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La costruzione con due lati si affaccia su un cortile interno, da cui parte uno scalone imponente che porta al piano nobile. Gli altri due lati, muniti di portici a livello stradale, danno sulla pubblica via. I portici con archi a tutto sesto sono sostenuti da colonne ottagonali doriche. Da notare sul pilastro angolare, due bassorilievi riproducenti due animali fantastici alati, un grifone ed un drago, mentre la colonna centrale porta ancora scolpito lo stemma della famiglia Ettoreo.

Il portico in passato accoglieva delle botteghe artigianali della città.

Il palazzo ha un’impostazione classica tipica veneziana che richiama le architetture della città lagunare. Sul lato che dà sul Campo Marzio si vedono diverse finestre con il classico arco, mentre i fori visibili da via Pellizza sono caratterizzati da una tetrafora contornata da piccole colonne in pietra d’Istria. Attraente la finestra d’angolo che regala un’inconsueta panoramica sul fiume Livenza.

Dei numerosi affreschi del palazzo, restano oggi alcune labili tracce sulle facciate. Su quest’ultima si possono individuare tre putti alati, che probabilmente andavano a completare una decorazione complessa con soggetti storici o mitologici.

Sotto il porticato di via Pellizza si può vedere un affresco con la Madonna con bambino databile ai primi del Settecento.

Il palazzo, ora proprietà comunale, ospitò per oltre un secolo la locanda del “Leon d’oro” e fu qui che Silvio Pellico pernottò il 25 marzo del 1822, durante il suo trasferimento dalle carceri veneziane a quelle della fortezza asburgica di Spielberg.

Dove trovarlo

Palazzo Ettoreo si trova in via Pelizza 2