Secondo alcune testimonianze storiche il Castrum di Serravalle dovrebbe risalire all’epoca romana. Venne costruito fra i colli Sant’Antonio e Santa Augusta sul territorio che dipendeva all’epoca dalla città di Opitergium, l’attuale Oderzo. Nell’antichità il punto dove venne costruito il Castrum era di vitale importanza, infatti, controllava le strade: Claudia Augusta Altinate, la Julia Pedemontana, l’Opitergina-Concordiensis e doveva tutelare i trasportatori da eventuali incursioni ai danni delle persone e delle merci. Il Castrum era in un punto strategico ma poteva essere eluso, perché il monte Marcantone che si trovava ad ovest del Castrum, poteva essere superato senza troppe difficoltà. Per questo i Romani dovettero costruire degli avamposti di guardia come la torre di San Floriano, la vedetta di San Gottardo, la vigilia di San Giacomo, ecc.

A testimonianza degli antichi traffici, nel territorio vennero ritrovate alcune monete del II secolo d.C.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente anche quest’area subì le incursioni barbariche che imperversarono per i decenni successivi nelle campagne della zona e non solo.

Secondo la leggenda re Madrucco, al seguito dei Goti del comandante Alarico, posizionò un insediamento sul monte Marcantone proprio per controllare lo stretto di Serravalle.

Nel 568 giunsero i Longobardi e suddivisero il territorio in ducati per controllare il territorio. Individuarono punti strategici tra valli, gole e stretti, ed uno di questi fu proprio il Castrum di Serravalle. La situazione per Serravalle e la zona attigua migliorò quando cadde Oderzo. Prova ne è il trasferimento della salma di San Tiziano a Ceneda quando quest’ultima divenne sede vescovile per volere del re Liutprando, sovrano longobardo.

Molto probabilmente con l’arrivo dei Franchi, avvenuto intorno al 776, si riorganizzarono i territori sia a livello amministrativo sia difensivo trovando sul territorio punti nevralgici per il controllo. Uno di questi fu il Castrum di Serravalle perché rappresentava i canoni dei castelli franchi: era un edificio fortificato, aveva un fossato, un bastione sopraelevato ed un pozzo.

Nel 962 con l’arrivo di Ottone I e dei sovrani tedeschi il potere venne centralizzato ed assoggettato a poche persone.

Nel 1170 troviamo il primo documento scritto nel quale si attesta la presenza del Castrum di Serravalle. All’epoca i signori della zona erano i Colfosco-Da Camino. Questi realizzarono, intorno al castello, una seconda cinta muraria. Il castello era accessibile attraverso una torre-porta con ponte levatoio carraio e pusterla pedonale che si abbassava per consentire di superare il fossato. L’accesso da nord era controllato dalla porta di San Giovanni detta anche delle mura.

Odiernamente rappresenta il Castello di Serravalle.

Nel XIII secolo a causa delle aspre lotte per il controllo del territorio trevigiano e del miglioramento delle tecniche di attacco e di difesa vennero ammodernati molti castelli della zona per cui i Da Camino fecero ristrutturare quello di Serravalle.

Nel 1226 Gabriele III Da Camino fece costruire la terza fila di mura. Questa cinta muraria permise di aumentare la sicurezza per il Castum di Serravalle. L’opera racchiuse dentro il Castrum parte del fiume Meschio fondamentale per la sopravvivenza delle attività artigianali e degli abitanti in città.

Dal 1337 si insediarono a Serravalle i governanti della Serenissima che lasciarono ampio spazio di autogoverno e gestivano il Castrum solo a scopo difensivo nelle guerre fra i Veneziani, gli Scaligeri ed i Carraresi.

Nel breve dominio dei Carraresi tra il 1383 e il 1388 la città venne ulteriormente migliorata sotto il profilo militare.

Nel 1418 dopo la rioccupazione veneziana del territorio, perso poco prima per mano degli Ungheresi, venne costruita a scopo difensivo la Turris Nigra, erroneamente attribuita al re Madrucco e sul versante opposto venne costruita la Rocchetta del Montesel.

Il complesso fortificato consisteva in un castello dimora del podestà, tre cinte murarie, alcune rocce appuntite nei colli sovrastanti e l’accesso da tre porte ben presidiate.

Nel XV secolo per l’arrivo degli Ebrei e per il mutare delle situazioni geo-politiche il Castrum di Serravalle perse sempre più importanza come presidio militare mentre incrementò la sua importanza commerciale.

Nel 1490 venne rafforzata la cinta muraria, ma con la Lega di Cambrai del 1509, i Serravallesi si resero conto che Venezia aveva spostato i soldati e le sue mire espansionistiche verso il Friuli.

Nel XVII la zona strategicamente perse importanza e con questa anche la sua economia per cui l’agricoltura divenne l’attività dominante.

Dalla seconda metà del Settecento il Castrum cadde in rovina diventando una cava per recuperare materiale per altre costruzioni.

Tra il 1817 ed il 1830 venne costruita la strada Alemagna che deviò tutto il traffico e depotenziò ulteriormente la zona.

Nel 1925 il Castrum venne acquistato dall’ingegner Trojer che per dieci anni si dedicò al restauro ed al miglioramento conservativo della struttura.

Dal 1935 il Castrum è di proprietà della famiglia Marcantonio.