Casa Tandura

Casa Tandura si trova lungo via Caprera storica via posta sulla direttrice nord-sud dell’antica città di Serravalle.

Partendo da nord, nei pressi dall’opera artistica che raffigura la Vittoria Alata, ispirata all’omonima statua rinvenuta nell’isola greca di Samotracia, la casa si trova in direzione sud, sul lato di sinistra dopo un muro di sassi che segna il perimetro di una abitazione privata e di fronte ad un locale storico della borgata.

Storicamente via Caprera è stata un quartiere attivo in campo commerciale, manifatturiero e culturale fin dai secoli scorsi. La via annovera molti palazzi ed edifici ricchi di storia.

In uno di questi edifici, nel settembre del 1893 nacque Alessandro Tandura. La famiglia si distinse in diverse operazioni e momenti durante le guerre che caratterizzarono il secolo scorso, tant’è che risulta per il XX secolo una delle famiglie più medagliate in Italia. Sia Alessandro che la moglie Maddalena Petterle e la sorella Emma furono insignite di onorificenze e medaglie al merito militare.

Alessandro ottenne la Medaglia d’Oro al Valor Militare su proposta del Tenente Colonnello Dupont, a questa sono da aggiungere 5 Croci al Merito di Guerra, 4 Medaglie d’Argento, 3 Medaglie di Bronzo, una Medaglia d’Oro al Valor Civico e la Croix de Guerre belga.

L’abitazione è di dimensioni modeste, di colore rosa salmone è caratterizzata da un arco a tutto sesto che è posto asimmetricamente sulla destra rispetto all’ingresso e che serve per accedere ad un cortiletto interno. Sopra l’arco è stata posta una targa in pietra che ricorda la nascita di Alessandro, infatti, recita:

“In questa casa il 17-9.1893 nasceva Alessandro Tandura (1893-1937) M.O.V.M. primo paracadutista in azione in guerra. La sezione paracadutisti di Vittorio Veneto pose il 26 settembre 1998”.

Le finestre del secondo e del terzo piano, probabilmente una mansarda, sono di dimensioni diverse ma coassiali tra loro diversamente da quelle del piano terra.

Alessandro Tandura ha anche raccontato le sue avventure in modo scanzonato ed ironico in due libri dal titolo: “Tre mesi di spionaggio oltre il Piave” e “Due centimetri più alto del Re”, quest’ultimo titolo faceva riferimento alla sua altezza fisica, non certo al suo coraggio.