Duomo di Portobuffolè

Il Duomo di Portobuffolè si dice sia stato ricavato dalla muratura dell’antica sinagoga (questione tutt’ora non completamente accertata), abbandonata dagli Ebrei nel 1480, che venne così consacrata tempio cristiano nel 1559 dal Vescovo di Ceneda.

Esso appare per lo più con l’aspetto assegnatogli dai rimaneggiamenti avvenuti fino all’Ottocento; la semplice e severa facciata fu restaurata nel 1868 e contestualmente venne chiuso il rosone.

All’interno del Duomo di Portobuffolè, sono protagonisti il pregevole crocefisso ligneo del Quattrocento, di probabile origine d’oltralpe e il dipinto su tavola del peculiare pittore veneto-lombardo Francesco da Milano, del 1537, che raffigura l’Assunzione della Vergine.

L’area del coro, risalente al Settecento, si attesta corrisponda all’antico cimitero ebraico. Le statue di Santi sull’altare maggiore ritraggono San Marco e San Prosdocimo, titolari e patroni della comunità cristiana di Portobuffolè.

La mensa a forma di tomba dell’altare di sinistra contiene le reliquie di San Gervasio, martire milanese. In assoluto spicca la presenza dell’organo del famoso maestro costruttore Gaetano Callido, datato 1780, caposcuola dell’organaria veneta assieme al proprio a sua volta maestro Nacchini, per cui sempre lavorò e di cui raccolse la ricerca della perfezione. Egli non fu un innovatore, ma perfezionò a tal punto la tecnica, che i suoi organi sono unici esempi di bellezza, purezza del suono ed eccellente scelta dei materiali, come quello che ammiriamo qui, con le sue 472 canne di stagno e piombo.

Dove trovarla

Il Duomo di Portobuffolè si trova in Piazza Vittorio Emanuele 2