Capitello San Liberale

Capitello San Liberale

Il Capitello di San Liberale si trova nel piccolo centro abitato a Mura.

I capitelli che siamo abituati a vedere nel territorio sono generalmente isolati dal resto dell’abitato e dislocati in campagna, con una forma rettangolare e con un tetto a capanna.

Il capitello votivo cinquecentesco di San Liberale è posizionato all’inizio di un ponticello che attraversa il fiume Soligo e provvisto di un piccolo porticato che, oltre a proteggere i preziosi affreschi del santo, serviva un tempo da riparo a viandanti e contadini che si trovassero a passare nelle vicinanze.

Il fiume Soligo è alimentato dalle acque dei Laghi di Santa Maria e Lago.

Pur essendo dedicato a San Liberale, non compaiono immagini relative a questo santo. La diffusa presenza del santo altinate in questo territorio va probabilmente messa in relazione con la leggenda medievale della peste di Brumal, quando il vicino paese di Valmareno si votò con successo a “San Liberal, che ne à liberà da un brut mal”.

In suo onore il 27 aprile veniva celebrata nella chiesa di San Gottardo la Messa Solenne.

Compare, sotto una tettoia sorretta da una colonna e da un pilastro, un ciclo di affreschi che raffigura i più importanti patroni del luogo, descritti sotto finte architetture e illusionistiche logge trompe-l’oeil, che suscitano l’illusione della tridimensionalità e quindi della consistenza delle immagini rappresentate. Per affinità tipologiche e compositive e per riscontri stilistici, Giorgio Mies li assegnò al poco noto pittore settecentesco Francesco Da Re, “artista dai modi gustosi, nel contempo didascalico, dettagliato e coinvolgente”.

Nella nicchia a sinistra compare l’immagine solo parzialmente visibile della Lapidazione di Santo Stefano (Acta Apostolorum, 7, 54-60).

L’immagine di Santo Stefano è sormontata dall’Arcangelo Michele con la bilancia per la pesatura delle anime nella mano destra e la spada nella sinistra.

Sulla parete a destra della nicchia sono raffigurati i Santi Antonio da Padova e Gaetano (o François di Sales) con aureola sul capo e saio, mentre reca nella mano destra il giglio e porta la sinistra al petto. Di fronte a lui sta sant’Antonio con saio francescano, rappresentato come un giovane glabro con aureola e il giglio nella mano sinistra.

Entro un’arcata architettonica si trova la Trinità con i santi Pietro, Andrea e Floriano. Il Padreterno con mantello svolazzante indica con la mano destra sant’Andrea, mentre tiene in mano il globus cruciger (una sfera sulla cui cima è apposta una croce), simbolo della cristianità, del potere regale o imperiale come potere cristiano, che riconosce cioè la supremazia di Cristo (rappresentato dalla croce) sul mondo e sui poteri terreni.

Inquadrata entro un’arcata architettonica, l’altra parete mostra la Madonna del Rosario in gloria e i santi Rocco, Domenico e Caterina da Siena. I tre santi inginocchiati assistono all’apparizione della Madonna su una nube, che tiene in braccio il Bimbo e nella mano destra la corona del rosario. Il Bambino si protende verso il basso per porgere una corona del rosario ai tre santi sottostanti.

A destra sul pilastro è rappresentato San Nicolò di Myra con i paramenti, la mitria e il pastorale da vescovo, mentre tiene in mano i doni delle sfere d’oro, portate di notte per la dote delle tre figlie del vicino caduto in miseria.

Sul fronte del capitello vi è San Cristoforo, figura apotropaica invocata a protezione dei viaggi. Il santo, di cui si vede solo il volto, tiene sulle spalle Gesù che regge nella mano destra il globo crociato.

Il culto di San Liberale si diffuse nella zona nel V secolo. Attualmente è patrono sia di Treviso sia di Castelfranco Veneto.

Liberale fu un soldato romano, convertitosi al Cristianesimo e poi proclamato Santo.

È festeggiato il 27 aprile.

Questo testo è stato scritto da Giuliano Ros e potete contattarlo su questo link.

Dove trovarlo

Il Capitello di San Liberale si trova in via Petrarca 36