Chiesa Sant’Andrea

Chiesa Sant’Andrea

Resera è una una località del Comune di Tarzo inserita tra due versanti collinari posti rispettivamente a nord e sud dell’abitato e in questo borgo si trova la chiesa Sant’Andrea che funge anche da punto di incontro e collante per la comunità.

Resera, dal latino “larix” che era attestata nel Medioevo col nome di “çovello” dal latino “iugum”, toponimo che corrisponde ora alla località Zuel.

Il borgo, costituito da alcune case costruite su resti di torrioni e fortificazioni sorti in epoca medievale, si trova in posizione elevata e dominante su un ampio panorama naturale e ha al centro l’antica chiesa di Sant’Andrea. Citata indirettamente nel 1324, la chiesa nasce come filiale della pieve di Santa Maria di Tarzo. Investita di un beneficio nel 1431 ed affrescata nel 1474, viene assegnata a un chierico nel 1562 e unita al Capitolo di Ceneda nel 1580 e infine accorpata alla curazia di San Bartolomeo di Arfanta.

Della primitiva cappella rimane parte di un pavimento posto 40 centimetri sotto l’attuale ed una piccola apertura in prossimità dell’abside con sguancio affrescato, mentre il campanile a vela rappresentato sul fondale della tela seicentesca dell’Incoronazione della Vergine tra i santi Andrea e Antonio abate di Mathias Grempsel è stato trasferito al fianco posteriore sinistro.

L’attuale edificio presenta la facciata con un profilo a capanna, il portale formato da stipiti e architrave in pietra non lavorata con davanti una bella pietra d’ingresso. Sulla parete sud si trova il pannello in ceramica con il compatrono San Rocco, realizzato nel 1989 dal pittore piceno Luigi Rincicotti. L’interno è costituito da una semplice aula coperta da capriate a vista, mentre la piccola abside posta a est ha un perimetro quadrangolare e la copertura a botte.

Le pitture sono giustapposte e spesso si sormontano probabilmente con l’intento di creare un unico impianto decorativo (E Leonardi). Nei riquadri devozionali di Santa Margherita che conduce il drago e Madonna con Bambino, entrambi realizzati nel 1474 da un anonimo frescante “dall’ingenua e superficiale esuberanza” attento alla lezione di Giovanni di Francia, che tuttavia qui a Resera rinnova con una spazialità sentita in modo più deciso, una maggiore scioltezza di movimento, il coraggio di gesti più aperti e il coerente effetto di una luminosità più alta e nel contempo più orientata e incidente secondo moduli muranesi.

Santa Margherita (III sec. d.C.) viene rappresentata in modo convenzionale in piedi su un pavimento mattonato con motivo a quadrifogli, mentre con una mano ostenta la croce e con l’altra tiene la catena che costituisce il guinzaglio del drago. La Madonna siede su un’elegante cassapanca di legno, sostiene Gesù Bambino con il globo crucigero e tende verso di noi la rosa senza spine.

Agli inizi del XVI secolo risalgono invece gli affreschi di un Dottore della Chiesa, di San Bovo e di San Rocco, rappresentato con gli attributi del pellegrino petaso, sanrocchino, bordone, corona del rosario secondo l’iconografia inaugurata da Bartolomeo Vivarini nel 1465, mentre indica con un dito sulla coscia il bubbone iniziale della peste. Esempio medievale di individualismo religioso e di santità laicale, l’ospitaliere occitano divenne nella Serenissima il santo pestilenziale per eccellenza allorché furono traslate a Venezia le sue reliquie nel 1485.

L’altare maggiore è sormontato dal trittico tardo-seicentesco raffigurante l’Incoronazione della Vergine tra i Santi Andrea e Antonio abate al centro, Sant’Osvaldo a destra e San Silvestro a sinistra, realizzato da Mathias Grempsel, pittore di corte a Cison di Valmarino dei nobili Brandolini.

La chiesa viene denominato, a livello locale anche Oratorio di Sant’Andrea e  si presenta all’esterno con una facciata dalla classica forma a capanna e con una parete laterale arricchita da una piccola balaustra con un paio di scalini e da una ammaliante opera in ceramica eseguita dall’artista Luigi Rincicotti nel 1989 dedicata a San Rocco. Vale la pena qui ricordare che pur essendo la chiesa intitolata a Sant’Andrea, i paesani la ricordano più per San Rocco.

L’interno lascia stupefatti i visitatori che vengono accolti in un’aula ricca di suggestione e di opere d’arte.

A Resera, anche se il Santo patrono è Sant’Andrea, la comunità ricorda e festeggia San Rocco. La devozione a questo Santo avviene nella giornata di Ferragosto dove l’intero borgo organizzata una tipica sagra che coinvolge tutti gli abitanti.

Questo testo è stato scritto da Giuliano Ros e potete contattarlo su questo link

Dove trovarla

La Chiesa Sant’Andrea si trova in Località Resera