Brentella

L’acqua è sempre stata un elemento importante per la vita umana e per quella di animali e piante.

Nel corso della Storia diverse sono state le opere che l’uomo ha messo in atto per modificare i corsi di fiumi con sbarramenti, deviazioni, manufatti idraulici, per trattenere o regimentare le acque così da poterle sfruttare a scopo irriguo, per ricavarne forza motrice, per il consumo umano, ecc.

A livello storico sembrerebbe che il termine “Brentella” derivi dal fiume Brenta. Difatti da quando nel 1314 venne costruito un canale derivato dal Brenta per portare l’acqua al Bacchiglione e regolarne quindi i flussi d’acqua, Brentella è l’appellativo con cui nel territorio viene identificato un canale che derivi acqua da un fiume.

Il Brentella di Pederobba è un canale artificiale alimentato da uno sbarramento sul fiume Piave in corrispondenza di Fener paese situato appena a nord di Pederobba.

L’opera decisa sin dal 1436 dal Consiglio dei Pregadi, uno degli organi di governo della Serenissima, doveva servire un comprensorio di 59 paesi che avevano a disposizione scarse risorse idriche.

In precedenza, già dal Duecento c’erano stati dei tentativi per convogliare le acque di torrenti come il Nasson o il Ru Bianco per servire i paesi di Cornuda, Biadene, Nogarè e non solo. Il problema principale era dato dalla scarsa regolarità dei sistemi. Nonostante questo, lo scavo e la presenza di piccoli canali servirono per installare decine di ruote idrauliche così da alimentare molteplici attività: dalle più classiche per macinare il grano e produrre la farina, a quelle che azionavano i magli dei fabbri per produrre attrezzi agricoli, a quelle che tramite pulegge davano movimento alle seghe dei falegnami.

Sempre prima della decisione della Serenissima, si videro delle modeste e timide opere di canalizzazione per utilizzare le acque a scopo irriguo per recuperare l’acqua dal Montello e convogliarla verso la pianura specialmente per i territori di Biadene, Guarda, Pederiva particolarmente aridi e privi di ogni coltivazione ed inadatti anche al pascolo.

A testimonianza di quanto fosse importante l’acqua e il suo sfruttamento nel territorio, basta ricordare che nel villaggio di Condugol di Ciano, un antico borgo che si trovava nelle grave del Piave tra la frazione di Ciano del Montello e Vidor nel corso del Quattrocento, venne costruito un polo energetico-produttivo dove si fabbricavano o trasformavano molti beni. A Condugol vi erano circa 22 ruote di mulini collegati a loro volta con segherie, magli-battiferro, ecc. La località era considerata, sia dagli abitanti del paese sia da quelli della zona, un vivace luogo di vita, di lavoro e di bonifica. Vi abitavano mugnai, contadini, fabbri ed altre figure professionali che purtroppo vennero spazzate via da una piena del fiume Piave nel 1480. Gli scritti dell’epoca riportano: “[…] fiumme rapidissmo et capritioso.”

Difficoltosa fu la messa in opera del canale Brentella nella località “Croce dei Balestrieri” sempre a Crocetta del Montello per i costi molto alti e per la complessità del lavoro. Per accelerare i lavori, nel 1443 venne istituito l’Ufficio delle Acque che diede nuovo impulso all’opera e formalizzò l’impiego coatto del lavoro dei contadini della provincia di Treviso. Si pensi che in quell’anno, vennero prestate 12.000 giornate lavorative e circa 15.000 giornate per l’anno successivo.

Nel 1449 si decise lo scavo del canale del Montello proprio partendo dalla località Croce dei Balestrieri che nel gennaio 1450 venne ultimato e proseguì verso Giavera del Montello e in direzione Villorba. Ci fu la corsa per costruire canaline per portare l’acqua nelle case dei notabili della zona, agli orti, alle peschiere, ecc.

Nel 1453 vennero concesse tre ruote da mulino e sega al notaio di Pederobba che era anche custode del canale regolatore. Questa fu una delle prime concessioni date ai privati lungo la Brentella.

Alla fine del Seicento, Vettor Sandi, anche grazie all’acqua della Brentella, poté costruire la sua bella villa ancor oggi visibile e visitabile a Crocetta del Montello, l’odierna Villa Sandi.

La caduta della Serenissima e le successive fasi storiche interessarono anche il sistema Brentella e mutarono anche le norme di utilizzo portando alla formazione del Consorzio irriguo Brentella di Pederobba.

Le concessioni aumentarono e ad esempio negli anni Ottanta dell’Ottocento venne aperta una concessione che permise ai Signori Antonini-Ceresa-Zorzetto di poter costruire il Canapificio Veneto Antonini-Ceresa.

L’opera idraulica è passata attraverso le guerre mondiali e mantiene tutt’oggi la sua importanza per tutta la provincia di Treviso e parte di quella di Venezia.

Come raggiungere

Il Brentella si trova a Crocetta del Montello