Villa Frova

Le prime informazioni su Villa Frova risalgono al 1830, epoca in cui il fabbricato era la residenza della famiglia De Marchi in cui, prima il padre Antonio e successivamente il figlio Stefano si distinsero per le loro capacità di costruttori, progettisti tra il 1811 e il 1867 anno della loro morte. In quell’epoca, il territorio dove risiedevano i De Marchi era governato dagli Austriaci e numerosi furono i manufatti creati da padre e figlio per l’amministrazione centrale o per le parrocchie che desideravano un luogo di culto. Nella sostanza i De Marchi intervennero nella costruzione o ristrutturazione di oltre una settantina di chiese.

La loro residenza venne adattata più volte nel corso dei decenni a partire proprio dall’epoca dei De Marchi. Successivamente la proprietà passò intorno al 1880 alla famiglia Barbieri che la cedette successivamente a Luigi Frova. Questa famiglia costruì nelle adiacenze della villa un fabbricato per la lavorazione del baco da seta e per la filatura della fibra naturale.

Nel 1960 Villa Frova e le pertinenze vennero vendute alla famiglia Posocco e verso la fine degli anni Novanta diventarono proprietà del Comune di Caneva.

I lavori di ristrutturazione e adeguamento delle strutture, portate avanti dalla amministrazione comunale, hanno permesso da una parte di mantenere la storicità dell’edifico e delle sue testimonianze, dall’altra di creare una serie di spazi espositivi e di ritrovo, oltre ad una nutrita biblioteca e ad altri spazi dedicati alle associazioni.

Villa Frova è corredata da una barchessa dove a suo tempo veniva svolta la bachicoltura e dove oggi sono conservate le attrezzature di quella attività che contribuì in questi territori ad offrire un lavoro alle donne.

Villa Frova si trova all’interno di un bel parco situato di fronte alla piazza San Marco dove sono in bella mostra la chiesa San Marco Evangelista e la canonica che videro all’opera gli stessi De Marchi.