Storia di Caneva

Grazie alle fonti pervenuteci, sappiamo che il territorio di Caneva è stato abitato fin dalla Preistoria. Durante il Neolitico antico e medio, circa 4500-3000 a.C. in modo saltuario, poi nel Neolitico recente e nell’Eneolitico, in modo continuativo tra il 3000 e il 1800 a.C. Le testimonianze si riferiscono ai ritrovamenti di alcuni villaggi palafitticoli scoperti nel Palù del Livenza nella zona a nordest del territorio comunale.

Tra le età del Bronzo, 1800-900 a.C. e del Ferro giunsero nel territorio inizialmente i Paleoveneti e successivamente i Galli.

Nella zona dove odiernamente ci sono i resti del castello, detto castelir, le testimonianze di vita risalgono al 1500-1300 a.C. con un villaggio di allevatori e cacciatori.

Epoca Romana e invasioni barbariche

La vita proseguì in zona forse con un processo di romanizzazione che favorì la scomparsa della vita nelle palafitte.

Tra il I secolo a.C. ed il IV sec. d.C. vi sono nel territorio varie testimonianze di dominazione romana che favorì, tra il 400 e il 500, lo sviluppo del Cristianesimo.

Nel 400 il territorio subì tra gli altri le invasioni dei Visigoti di Alarico, degli Unni di Attila, degli Eruli e degli Ostrogoti di Teodorico. Seguirono i Bizantini ma nella primavera del 568 furono i Longobardi ad invadere la zona e a dominare il territorio creando i loro ducati come quello di Ceneda in contrapposizione al potere dei Bizantini.

Il Canevese all’epoca risentiva delle tensioni tra i due sistemi di potere: il Longobardo che amministrava l’entroterra ed il Bizantino che amministrata invece i territori lagunari.

Successivamente Caneva entrerà nelle dipendenze di Cividale e quindi del Friuli sottostando alle decisioni del patriarcato di Aquileia prima e l’arcivescovado di Udine poi.

Tra il 774-776 si concluse la dominazione longobarda ad opera dei Franchi. Tra l’899-947 ci furono otto incursioni barbare che devastarono il territorio friulano e anche quello di Caneva. Dall’861 la situazione prese a normalizzarsi con Ottone I di Sassonia che ricostruì il Sacro Romano Impero di Carlo Magno.

Tra Mille e Cinquecento

Caneva intorno al Mille disponeva di un castello con una chiesa. Anche per questo fra il 1164 ed il 1220 il paese, assieme ai territori contigui, venne conteso tra i Signori di Treviso ed il patriarcato di Aquileia in una lotta contrassegnata da ripetuti scontri, accordi, cambi di potere ed alleanze.

Nel 1221 una sentenza papale sancì che Caneva doveva dipendere da Pordenone e quindi appartenere al Friuli.

Di questi anni sono anche le prime notizie riferite alla parrocchia di Caneva.

In questo periodo venne modificata l’organizzazione amministrativa anche con la collaborazione dei patriarchi ed i cittadini iniziarono a nominare i marenghi.

Nonostante gli accordi precedenti, tra la fine Duecento e l’inizio del Trecento numerosi furono gli scontri tra i patriarchi e i Da Camino, signori di Treviso, anche con la ridefinizione dei confini comunali.

Caneva si trovò coinvolta nelle dispute tra Venezia, Chioggia, Patriarcato di Aquileia e Ungari durante tutto il XIV sec. Solo dal 1419 Caneva divenne un comune della Repubblica di Venezia dopo la fine del Patriarcato.

Nel corso del XV secolo il comune di Caneva e quelli attorno si dovettero difendere dalle incursioni turche che imperversarono su tutto il territorio locale.

Nel corso del Cinquecento all’epoca della Lega di Cambrai e alla successiva Lega Santa, diversi furono i governi che influenzarono il governo di Caneva e del territorio circostante.

Dal Seicento al Novecento

Nei secoli successivi e fino al 1797 Caneva seguì le sorti storiche della Repubblica Veneziana.

Tra il 1796-1799 in più riprese il territorio di Caneva vide il passaggio degli Austriaci impegnati contro Napoleone Bonaparte. Dopo il trattato di Campoformido venne riorganizzato il territorio amministrativo.

Nel 1815 Caneva venne inserita nel Regno Lombardo-Veneto e nel 1818 venne aggregata alla Diocesi di Vittorio Veneto.

Nel 1822 gli abitanti di Vallegher, località centrale del territorio comunale, cominciarono la costruzione dell’attuale chiesa di San Tommaso Apostolo.

Nel 1824 durante l’amministrazione austro-ungarica, il comune organizzò e diede inizio all’istruzione obbligatoria con il primo maestro pubblico.

Nel 1831 vennero conclusi i lavori della chiesa di San Tommaso a Vallegher.

Nel 1848-1849 durante le guerre per l’indipendenza dagli Asburgo, importante fu il sostegno dato dagli abitanti di Caneva.

Nel 1849 Stevenà si vide riconosciuto il titolo di parrocchia.

Nel 1866 Caneva venne inserita nella Provincia del Friuli.

Il 22 ottobre 1866 Caneva entrò a far parte del Regno d’Italia con un plebiscito.

Dal 1876 il territorio fu interessato da una forte emigrazione verso l’Argentina ed altri stati.

Nel 1911 venne costruita la centrale idroelettrica.

Gli eventi della Prima e della Seconda Guerra Mondiale interessarono pesantemente il Comune di Caneva e le sue genti generando morte e distruzione e rinnovando il fenomeno dell’emigrazione verso altri Stati per cercare condizioni di vita migliori.

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