Il 25 luglio si festeggia San Giacomo Apostolo ed è tradizione, fin dal Medioevo, che si tenga una fiera con bontà di tutti i tipi per allietare animi e corpi che serviva no sia gli abitanti locali sia agli abitanti dei paesi vicini. La tradizione racconta che dove ora sorge la chiesa di San Giacomo Apostolo originariamente vi era un prato pubblico dove si incontravano le persone del borgo.

La zona tra il Seicento e del Settecento ha subito delle importanti modifiche e già all’epoca erano tracciate le strade che portano verso il Menarè a Colle Umberto, verso Carpesica e verso Ceneda. Erano già segnalati l’attuale torre campanaria, il monastero cistercense, la chiesetta di San Fermo. Nella seconda metà del Settecento la zona assunse la conformazione attuale.

La chiesa attuale, detta nuova, risale al periodo fra il 1750 ed il 1800 e venne definita da sempre parrocchia. Non si conoscono né il nome del progettista né quello del realizzatore. In base ad alcune ricerche si pensa che originariamente esistesse già un edificio di culto prima che questo venisse modificato assumendo le sembianze attuali. Si è scoperto, guardando alcuni registri che tra il XVIII ed il XIX secolo vennero collocate all’interno alcune tombe sepolcrali delle famiglie tra le quali è possibile ricordare quella: Altan, Molinaris, Polo e Frison-Fabris, dei prelati e due tombe singole delle quali non si sa nulla.

Non sono stati documentati avvenimenti significativi sull’edificio nel corso del Ottocento e non si conoscono informazioni dettagliate sui rimaneggiamenti dovuti ai terremoti che hanno colpito questa zona nel corso del secolo. La facciata a capanna, con timpano contenente un piccolo rosone, è disadorna e priva di finestre; quattro lunghe lesene fanno da unico decoro assieme a una cornice rosa.

Per quanto riguarda i dipinti interni ora presenti, l’affresco sulla volta della navata centrale rappresenta San Giacomo nella gloria del Paradiso tra altri otto Santi Patroni e la Madonna Assunta posta in centro. È attribuibile a Bernardo De Marchi la “Trasfigurazione” affrescata sul catino dell’abside nel 1868 e, molto probabilmente, le figure di Davide e Santa Cecilia dipinte sotto la cantoria, a lato della porta d’entrata principale della chiesa.

Un’altra opera che può essere ammirata all’interno della chiesa è il ritratto di San Giacomo in età matura, con barba fluente, toga e mantello, che indica l’Assunta e la Madonna con bambino seduta tra gli Angeli su una nube.

L’organo a canne, invece, è uno strumento ottocentesco costruito dalla ditta Pugina, della scuola di organari veneti di fine Settecento ed Ottocento, che operò nel settore fin dal 1810.

Lo strumento ha subito diverse migliorie e restauri, l’ultimo nel 2004.

Dove trovarla

La Chiesa San Giacomo Apostolo si trova in piazza Fiume 58 Loc. San Giacomo di Veglia