Chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria

In uno scenario incantevole, alla sommità di un colle, nel territorio collinare del Felettano, si trova la chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria nella frazione di Santa Maria di Feletto.

La chiesa era originariamente una cappella della Pieve di San Pietro le cui origini risalgono agli anni Trenta del Duecento.

Nel corso del Quattrocento la chiesa venne ricostruita, infatti, venne benedetta nel 1480 dall’allora Vescovo di Ceneda Nicolò Trevisan.

Nel 1569 la chiesa venne elevata a parrocchiale e probabilmente venne o ampliata o rimaneggiata.

Lo stile della chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria è tipico settecentesco difatti l’attuale costruzione venne eretta a cominciare dal 1754 e venne consacrata dal Vescovo Lorenzo Da Ponte nel maggio 1767.

Esternamente la chiesa si presenta con una facciata timpanata, a fianco dell’ingresso troviamo due lampade che richiamano le lanterne in uso una volta. Sempre a fianco dell’ingresso vi sono due finestre rettangolari con inferriate che danno luce all’edificio di culto. Guardando la facciata solo sul lato di destra vi è un prolungamento della struttura con una finestra.

La chiesa che esternamente è di colore bianco, internamente è caratterizzata da un’unica navata dove vi è un presbiterio rialzato, il quale ha una diffusa decorazione a stucco risalente al Settecento.

Arredi, stucchi, dipinti, decorazioni impreziosiscono l’intero edificio.

All’interno sono custodite alcune delle ultime opere di Giovanni De Min, nonché una pala d’altare del 1665 di un autore ignoto in cui la Madonna è contornata da piccole miniature che ricordano i Quindici Misteri del Rosario. Nella tela appaiono in basso anche Santa Caterina da Siena e San Domenico.

Sul soffitto della navata della chiesa vi è un affresco di De Min raffigurante la Presentazione di Gesù al Tempio. A fianco della presentazione, sempre dello stesso artista, vi sono due riquadri che pur monocromatici, attirano l’attenzione, uno raffigurante la Visitazione ed uno il Riposo dopo la fuga in Egitto. Il ciclo venne realizzato sul finire degli anni Cinquanta dell’Ottocento.

Nella chiesa diverse sono le opere attribuite al pittore Erasmo Bongardo prodotte nel XVIII secolo. Tra queste la tela raffigurante la Madonna del Carmine con i Santi: Nicola di Bari, Domenico di Guzman e Giorgio.

Vi è inoltre una tela del XVIII secolo esposta su un all’altare ligneo, quest’ultimo del XV secolo, raffigurante San Girolamo, contornato da un simbolismo accentuato come: il crocefisso, la pietra con cui si batte il petto, il leone ammansito dalle sue cure, la porpora cardinalizia, ecc. L’opera sarebbe stata dipinta dal pittore Lodwijk Toeput detto il Pozzoserrato.

Adiacente alla parete di sinistra vi è il campanile realizzato nel Seicento che vide successivamente la costruzione della cuspide. La cella campanaria è caratterizzata da due bifore per ogni lato.

Dove trovarla

La chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria si trova in via Chiesa 45