Anche se non è chiaro il momento in cui Sacile si dotò di opere di difesa del centro abitato, poteva infatti contare sull’ostacolo naturale rappresentato dal fiume Livenza, documenti chiariscono che nel 1207 il patriarca di Aquileia, Volchero di Erla (Wolfger di Ellenbrechtskirchen), cattolico tedesco, convocava i vassalli nel castello-rocca di Sacile.

Più avanti nei decenni, fonti riportano la costruzione di ulteriori opere di difesa comprese le mura che arrivavano al porto fluviale ed i bastioni che nel corso dei secoli sarebbero diventati cinque. Le mura si aprivano su più porte: quella in Borgo San Gregorio detta Trevisana, quella che portava verso le terre friulane detta appunto porta Furlana, quella in Castelvecchio che guardava al mare e con tutta probabilità un’altra rivolta a nord in zona San Rocco. All’interno delle mura due borghi denominati Borgoricco e l’altro Borgo inferiore o di San Gregorio offrivano riparo alla popolazione.

  • Sacile-microturismodellevenezie.it
  • Sacile-microturismodellevenezie.it

Delle opere di fortificazione dell’epoca sono visibili i bastioni di: Castelvecchio in corrispondenza dell’abside del Duomo, di San Rocco in Largo Salvadorini e quello del Foro Boario nell’omonima piazza.

Tutte meritano di essere viste per le loro particolarità: la prima per lo scorcio che da solo vale una visita, la seconda perché conserva sulla parte alta del torrione il leone di San Marco, la terza perché collegata alle mura di difesa dell’epoca.

Come raggiungerle

Diverse sono le opere difensive sparse per la città, un esempio è il torrione in vicolo Zamboni 4