Duomo di Portobuffolè

Duomo di Portobuffolè

Il Duomo di Portobuffolè è intitolato a San Marco ma per la storia della chiesa importante è anche la figura di San Prosdocimo. Entrambi evangelizzatori ricevettero l’incarico da Pietro. Marco dopo aver scritto il vangelo più antico raccontatogli da Pietro, si dedicò all’evangelizzazione in Africa creando la chiesa di Alessandria. Prosdocimo si recò a Padova per evangelizzare tutto il territorio che dal Veneto portava in Istria. L’edificio si trova in piazza Vittorio Emanuele, la principale del paese.

Si dice che il duomo sia stato ricavato da parte della muratura dell’antica sinagoga anche se questa informazione non è stata completamente accertata. Il tempio cristiano venne consacrato il 22 ottobre del 1559 dall’allora Vicario generale di Ceneda Giovanni Francesco de Rubeis. Appare per lo più con l’aspetto assegnatogli dai rimaneggiamenti avvenuti nel 1868.

La facciata della chiesa si presenta semplice e sobria. Vi è un portone in legno al centro, ai lati in posizione sopraelevata due nicchie e ancora più in alto lo spazio di un rosone che venne probabilmente murato nel tempo. Tutta la facciata del duomo, come il portone di ingresso e le due nicchie sono contornate da pietre rosse, mentre il resto della facciata e le pareti esterne del duomo sono bianche.

Internamente, sono protagonisti il pregevole crocefisso ligneo del Quattrocento, di probabile origine d’oltralpe e il dipinto su tavola del pittore Francesco da Milano, del 1537, che raffigura l’Assunzione della Vergine ed in basso i santi della parrocchia.

Verso la fine dell’Ottocento è stato dipinto il soffitto: al centro vi è la raffigurazione di San Marco in gloria, nella partizione verso l’ingresso San Prosdocimo in atto di battezzare e vicino al coro la Traslazione da Settimo a Ceneda della salma di San Tiziano già Vescovo di Oderzo.

Le statue sull’altare maggiore, costruito in marmo, rappresentano San Marco e San Prosdocimo, titolari e patroni della comunità cristiana di Portobuffolè.

Due sono gli altari laterali: a sinistra entrando vi è quello dedicato a Sant’Antonio in stile barocco l’altro a destra è dedicato alla Madonna del Rosario. Nel primo vi è una statua raffigurante il Santo padovano, nell’altro vi è raffigurata la Madonna con Bambino attorniata da angioletti e ai suoi piedi i Santi Domenico e Caterina. La mensa a forma di tomba dell’altare di sinistra contiene le reliquie di San Protasio martire.

Gli altari laterali vengono attribuiti a Giuseppe Torretti (Crespano del Grappa 1744 – Venezia 1826) e quello maggiore a Giovanni Ferrari (Crespano 1744–Venezia novembre 1826) a loro volta considerati primi maestri del Canova.

Spicca la presenza dell’organo del maestro costruttore Gaetano Callido, datato 1780, caposcuola dell’organaria veneta assieme al suo maestro Nacchini, per cui sempre lavorò e di cui raccolse la ricerca della perfezione. Egli non fu un innovatore, ma perfezionò a tal punto la tecnica, che i suoi organi sono unici esempi di bellezza, purezza del suono ed eccellente scelta dei materiali. L’organo viene utilizzato più volte durante l’anno.

All’interno della chiesa di San Marco Evangelista e di San Prosdocimo Vescovo vi è una caratteristica Via Crucis realizzata dal Morgani e prodotta dalle oleografie Bertorelli di Milano uniche approvate dalla Santa Sede.

Il battistero prodotto con un pezzo unico di pietra è stato realizzato per la consacrazione del Duomo nel 1559 ed è ricoperto da un’opera in legno ottagonale.

Sopra l’organo si può vedere lo stemma della Città di Portobuffolè consegnato dalla Repubblica di Venezia.

Vi sono inoltre due tele presenti in chiesa: il Crocifisso e la Natività, frutto del lavoro di un artista contemporaneo.

L’interno della chiesa è caratterizzato da un’unica navata mentre il presbiterio è stato a suo tempo arricchito con due piccole navate.

Dove trovarlo

Il Duomo di Portobuffolè si trova in Piazza Vittorio Emanuele 4