Villa Sandi

Villa Sandi venne fatta costruire dalla omonima famiglia nel 1622. Secondo alcune informazioni, la famiglia proveniva da Feltre, ma risulterebbe anche parte della nobiltà veneziana. I Sandi risultano infatti iscritti al Maggior Consiglio nel 1685 dopo aver versato 100.000 ducati per rimpinguare le casse della Serenissima dopo le guerre di Morea e Candia.

Come le dimore signorili dell’epoca, Villa Sandi venne costruita in stile palladiano e bisogna dire che ne rappresenta elegantemente stile e proporzioni.

La villa venne costruita in questa zona, probabilmente per la presenza di possedimenti e per facilitare gli scambi delle derrate agricole con la laguna. Vale la pena ricordare che il fiume Piave dista pochissima distanza dalla villa.

Nel corso dell’Ottocento la famiglia Sandi alienò la sua proprietà che passò inizialmente alla famiglia Sernagiotto e successivamente alla famiglia Cassis.

La villa divenne all’inizio della Prima Guerra Mondiale sede del commando militare italiano. È in quegli anni che vennero scavati, partendo proprio dalla villa, una rete di cunicoli. Secondo alcune fonti dovevano servire come deposito armi, secondo altri avevano lo scopo di far arrivare soldati ed osservatori fino alla sponda destra del Piave.

Il ruolo della villa e delle gallerie divenne ancor più importante dopo la ritirata di Caporetto, facile immaginare il loro contributo all’esercito durante la Battaglia del Solstizio e di quella di Vittorio Veneto nel 1918.

Durante la Seconda Guerra Mondiale la villa fu, suo malgrado, ancora parte attiva nel conflitto, prima come rifugio del Collegio Vescovile di Treviso e poi come deposito e officina dell’esercito tedesco.

Dagli anni Ottanta del Novecento è di proprietà della famiglia Moretti-Polegato che l’ha valorizzata sia come cantina per la produzione dello spumante metodo classico, sia con un recupero architettonico.

Il corpo centrale dell’edificio è caratterizzato da un pronao con quattro colonne ioniche che sostengono il timpano. Belle le statue e i fregi che arricchiscono la facciata. Sui lati della villa due barchesse separate dal corpo centrale, riportano l’immaginazione all’epoca della Serenissima ed al legame tra le ville e la campagna.

All’interno di Villa Sandi, oltre alla cantina, si possono ammirare: i lampadari originali di Murano del Settecento, le gallerie dei primi del Novecento, le stanze dove soggiornarono Napoleone Bonaparte, Antonio Canova, gli scrittori Caccianiga e Corso e il pittore Schiavoni.

La villa è visitabile su prenotazione o in alcuni orari. Per informazioni: [email protected]