Villa Rota, Brandolini D’Adda, Pavan Zanussi

La villa Rota-Brandolini D’Adda-Pavan-Zanussi venne eretta nel corso del Seicento dal nobile Gregorio Rota la cui famiglia di origine bergamasca giunse a Cordignano nella seconda metà del Quattrocento, proveniente da Sacile.

La villa Rota-Brandolini D’Adda-Pavan-Zanussi ed il parco sono situati nel cuore del paese, lungo le sponde del fiume Meschio. Il corpo centrale della costruzione con trifora al piano superiore è sormontato da un timpano ed é affiancato da due ali che donano alla costruzione un armonioso effetto scenografico.

Eretta secondo lo schema consueto delle ville venete di campagna, prospetta su un lungo viale ornato da statue del Seicento e del Settecento, raffiguranti divinità mitologiche e figure allegoriche, intervallate da essenze secolari.

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Si accede alla villa Rota-Brandolini D’Adda-Pavan-Zanussi da tre ingressi: il principale a sud in via Roma, di pregevole fattura architettonica con cancellata in ferro battuto sormontata dallo stemma del casato e sostenuta da due serie pari di colonne a base romboidale, e da due secondari di cui uno dal lato ovest, in prossimità del ponte sul fiume Meschio e uno ad est da via della vigna. Diverse sono le dipendenze della villa compresa una splendida barchessa.

L’unica erede di questi, Maria Rota sposò il conte Gerolamo Brandolini di Cison di Valmareno, trasmettendo per ragioni testamentarie agli eredi il doppio cognome Brandolini-Rota, modificato poi nel 1868, in seguito al matrimonio del conte Annibale con Leopoldina D’Adda, milanese, in Brandolini-D’Adda. Con la morte dell’ultima erede contessa Margherita, si estinse la linea di Cordignano (1873-1952), cui subentrò il nipote Guido del ramo di Vistorta a Sacile e infine, la figlia di quest’ultimo Violante, che nel 1968 cedette la villa e le dipendenze agli attuali proprietari Pavan-Zanussi.