Piazza dei Martiri

Piazza dei Martiri o Piazza Martiri è la piazza principale del Comune di Belluno e si trova sul lato nord del nucleo antico della città oltre il perimetro delle vecchie mura.

Le prime informazioni su quest’area risalgono all’epoca romana quando veniva utilizzata come Campo di Marte ovvero come spazio destinato ai militari per accampamenti, esercitazioni, manovre.

Con il passare dei Secoli venne utilizzata per il mercato cittadino, il mercato del bestiame, fu sede di numerose fiere e luogo per stringere accordi ed incontrarsi. Anche per questi motivi l’antico Campo Marzio nel tempo venne denominato piazza Campedèl o piazza Campitello.

Dopo il 1831, in seguito alla nomina a Papa di Bartolomeo Alberto Cappellari originario di Belluno il Campedel nella vulgata locale prese anche il nome di Piazza Papa. Capellari divenne il 254° vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica prendendo il nome di Gregorio XVI. Sempre nella piazza intorno al 1835 Giuseppe Segusini architetto curò la costruzione del Palazzo per la famiglia Cappellari.

Lungo il lato sud della piazza, al posto delle case che vediamo oggi, sorgevano le mura settentrionali della città. Queste dopo il XVIII secolo, in seguito al riempimento del fossato che come le mura aveva uno scopo difensivo, cominciarono ad essere smantellate per recuperare materiale da costruzione per i nuovi edifici eretti proprio su questo lato della piazza. All’estremità ovest del Campedel dove la vista può spaziare sulla valle del Piave in direzione di Feltre, c’era la torre dell’antico castello mentre, sull’angolo ad est si trova porta Dojona, da secoli principale varco per accedere alla citta da nord. Su questo versante vi è un’altra porta rimaneggiata e poi inaugurata nel 1865 per ricordare la fine della dominazione asburgica a Belluno. Oggi è conosciuta come porta Dante, in epoca veneziana si chiamava porta Reniera che a sua volta fu frutto di una riconversione di una piccola pusterla ovvero di una porticina di servizio denominata Ussolo.

Il bel lato nord della piazza, con al centro la cinquecentesca chiesa di San Rocco, è caratterizzato da un profilo ellittico con un raggio di circa 92 metri. Secondo gli storici, lo sviluppo era parte di un sistema difensivo. Tenendo conto che l’artiglieria dell’epoca aveva una gittata di 90 metri, la distanza dei palazzi dalle mura li poneva, di fatto, fuori dalla capacità di tiro di bombarde e armi da guerra similari nel caso di attacchi da nord.

Oltre ai bei palazzi la piazza è arricchita di un bel giardino progettato dall’Arch. Alberto Alpago Novello con una grande fontana circolare. La vasca del diametro di 16 metri, riporta anche gli stemmi dei comuni che formano la provincia di Belluno. Inoltre a metà degli anni Sessanta anche tre opere in bronzo dello scultore Augusto Murer che ricordano gli eventi del 1945 abbelliscono il luogo.

Il nome attuale ovvero Piazza dei Martiri, deriva da un fatto tragico: l’uccisione di quattro ragazzi partigiani da parte dei soldati nazisti nel marzo 1945. I quattro vennero impiccati ai lampioni centrali della piazza. Per onorare la loro memoria, i loro nomi sono riportati su quattro targhe ognuna delle quali è saldata al lampione che vide morire: De Zorzo Giuseppe “Bepi”, Andreani Valentino “Frena”, Piazza Gianleone “Lino”, Cacciatore Salvatore “Ciro”.

Questa piazza al giorno d’oggi, è un luogo di incontro per i Bellunesi che si ritrovano nei vari momenti della vita cittadina o per la passeggiata qui ribattezzata: Liston, un po’ per guardare e un po’ per farsi guardare.

Belli i palazzi che la contraddistinguono, i locali di ritrovo, i portici dove potersi riparare, le Alpi che fanno da sfondo a questo salotto cittadino.