Associazione Amici del Presepio di Bibano

L’Associazione Amici del Presepio di Bibano, rappresenta una realtà culturale e sociale che vorremmo avere in tantissimi luoghi d’Italia. Nella loro opera ritroviamo aspetti artistici, sociali, culturali, religiosi, formativi e chissa quanti altri. Di seguito una lettera che più di ogni altra informazione può chiarire le motivazioni per effettuare una visita al presepe di Bibano.

Il presepio nella chiesa parrocchiale San Martino Nuova a Bibano viene realizzato ormai da più di trent’anni. Quello di Bibano di Godega Sant’Urbano non è il classico presepio “storico” (palestinese), ma un presepio “popolare” ambientato nei nostri luoghi e fortemente radicato al territorio. Fin dai primi anni si è cercato di realizzare una rappresentazione della natività che, pur nel rispetto della tradizione, desse delle sensazioni inconsuete, recuperasse valori persi di vista e riproducesse ambienti e atmosfere familiari agli adulti, ma semisconosciuti alle nuove generazioni.

L’intento era e rimane quello di accomunare davanti al presepio la curiosità gioiosa dei bambini e i sentimenti di compiaciuta nostalgia dei padri, o meglio ancora, dei nonni, che ritrovano nei ricordi del loro passato materiale ed argomenti per trasmettere conoscenze e per essere, come dovrebbero essere, anche educatori e maestri di vita per i loro bambini.

I presepi degli ultimi anni sono stati ambientati nella società rurale veneta dei primi anni Sessanta; anni che hanno dato il via ad un periodo di profonde trasformazioni economiche e sociali.

I personaggi storici della tradizione (Maria, Giuseppe e i Magi; gli unici vestiti con i costumi del tempo di Gesù) si mescolano con quelli del nostro recente passato.

Nel presepio infatti vengono ricostruite scene di vita quotidiana facilmente comprensibili dai visitatori: artigiani impegnati nei loro piccoli laboratori, contadini intenti ai lavori stagionali, ambulanti che passando di paese in paese propongono i loro servizi, massaie indaffarate nei vari lavori domestici, bambini assorti nei loro giochi e attorniati dagli immancabili cani e gatti.

Oltre alla grande cucina contadina, un altro ambiente significativo, più volte ricostruito, è quello della stalla, il “salotto” di un tempo, l’unico luogo della casa il cui riscaldamento non costava nulla: ci pensavano gli animali. E’ qui che uomini e donne del borgo, nei lunghi e freddi inverni, si riunivano nel pomeriggio e alla sera per svolgere lavori comuni come riparare attrezzi agricoli, rammendare, lavorare a ferri, ricamare, ma anche per pregare, cantare o raccontare storie. È qui che i bambini giocavano, svolgevano i compiti di scuola, o facevano il bagno nel mastello.

Di volta in volta si attinge a questa “civiltà contadina” ormai del tutto scomparsa per ricostruire scenette significative, che in alcune occasioni hanno visto e vedono come protagonisti anche personaggi realmente esistiti nel nostro paese e riprodotti in statue anche molto somiglianti. Tra queste molto apprezzate sono state quelle dedicate ai sacerdoti di allora: Don Dionisio Ragazzon e Don Fausto Scapin.

La parrocchia era infatti il fulcro attorno al quale si snodava la vita del paese e i sacerdoti e le suore sono sempre stati sicuri punti di riferimento per tutti, grandi e piccini. Ed ecco allora la riproduzione dell’asilo infantile, dell’oratorio e della chiesa di Bibano, ambienti che tutti più o meno hanno frequentato e dei quali ognuno conserva personali ricordi.

Sono nell’ordine delle migliaia le persone che annualmente visitano il presepio comprese persone che arrivano da luoghi lontani come ad esempio i presepisti di Barcellona (Spagna). Non possiamo sapere se gli intenti con cui è stato costruito il presepio siano stati colti pienamente da tutti. Molti visitatori nei registri delle presenze hanno lasciato con la loro firma commenti entusiastici, ma ci hanno fatto particolarmente piacere le parole di quelli che hanno saputo cogliere il vero senso del nostro lavoro. Riportiamo qualche esempio tratto dal registro firme:

  • “I presepi suscitano sempre stupore ed emozione, ma il presepio di Bibano, pur ricco di dettagli accurati e sempre diverso ogni anno, ci riporta alla semplicità della vita di un tempo non tanto lontano, in cui la nascita di un bambino era davvero un momento speciale e straordinario, da osservare in silenzio. Grazie …”
  • “È un tornare indietro negli anni, con tutte le storie di vita di quegli anni. Io sono fortunata perché li ho vissuti e qui li ho ritrovati. (…) Vi ringrazio per avermi dato la possibilità di rivivere questi bei momenti perché la frenetica vita di oggi non ci lascia nemmeno il tempo di ricordarli …”
  • “Non ho mai visto un presepe così bello! La particolarità, l’essenzialità, l’effetto luce, la magia che si respira è una cosa che si sta perdendo nel mondo d’oggi! Non mollate! Resistete e fatene pubblicità. Noi giovani ne abbiamo bisogno. Grazie.”

Di fronte a queste sollecitazioni, non possiamo mollare. Speriamo solo che qualche altro giovane venga a rinfrancarci col suo entusiasmo.